lunedì 25 gennaio 2010

Un uomo solo

 Il risveglio comincia con due parole, sono e ora. Poi ciò che si è destato resta disteso un momento a fissare il soffitto, e se stesso, fino a riconoscere Io, e a dedurne Io sono ora. Qui viene dopo, ed è almeno in negativo, rassicurante; poichè stamattina è qui che ci si aspettava di essere; come a dire, a casa.
Ma ora non è semplicemente ora. Ora è anche un freddo promemoria; un'intera giornata più di ieri, un anno più dell'anno scorso.
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Continuando a fissarsi nello specchio, vede parecchi volti dentro il suo - il volto del bambino, del ragazzo, del giovane uomo, dell'uomo un pò meno giovane - ancora tutti presenti, conservati come fossili su strati di roccia , e, come fossili, morti. Il loro messaggio a questa creatura viva e morente: Guardaci - siamo morti - di che cosa hai paura?
Christopher Isherwood, Adelphi

1 commento:

  1. George: L'uomo solo, "questa creatura viva e morente".
    Dalla morte del suo compagno di vita vive nella solitudine dei suoi sentimenti. Nel suo spazio bianco.

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