domenica 31 gennaio 2010

Alice nel paese delle meraviglie

Il paese delle meraviglie, sogno fiabesco o realtà?
Secondo questo articolo su la Repubblica.it  il paese delle meraviglie esiste. Si trova in Canada, nel triangolo Waterloo - Kitchener - Cambridge, dove un rigoglioso legame tra Università e Governo, ormai consolidato da anni, ha portato ad un florido sviluppo economico.
Come si legge in questo frammento dell'articolo

Il lavoro co-op, cioè gli stage retribuiti effettuati dagli studenti durante tutto il periodo universitario, costituisce un altro importante ingrediente del successo del triangolo tecnologico canadese. "Non è un'idea nuova, ma da parte nostra c'è stato un grande impegno per farla funzionare davvero, e per fare in modo che i nostri studenti venissero pagati in modo soddisfacente", spiegano a Waterloo.
i giovani incontrano il mondo del lavoro durante la loro vita da studenti, pagati da sottolineare. Ma soprattuto vengono stimolati e motivati a realizzare idee innovative.
Si, anche in Italia i giovani incontrano subito il mondo del lavoro, abbiamo gli stage!
E poi a breve arriveranno anche le pensioni per i giovani, ce l'ha promesso il ministro bamboccione. 
Ma la crisi nel paese delle meraviglie non esiste? Certo che esiste, ma

chi perde il lavoro non viene mai abbandonato a se stesso, ma viene formato a spese del governo, che si preoccupa di trovargli un altro lavoro.
Il nostro tasso di reimpiego dei disoccupati sfiora il 100 per cento. E vengono tutti reimpiegati in zona: a noi non interessa formare disoccupati che poi si trasferiscano altrove.

Nel paese delle meraviglie si preoccupano anche di chi perde il lavoro, perchè la crisi c'è anche li,  ma chi perde il lavoro non rimane solo. Non si è soli.
Nel nostro paese chi perde il posto cade nella disperazione e non vede via d'uscita se non il suicidio. Il giovane operaio bergamasco, di soli 36 anni, ha visto come unica via d'uscita quella di cospargersi di benzina e darsi fuoco.
Ottenere un posto di lavoro è difficile, uscire dal precariato quasi impossibile. E ricominciare dopo aver perso il lavoro: si può ma da soli, e non tutti ce la fanno da soli. La Scuola, l'Università e il Governo???

Nel nostro paese per lavorare bisogna avere un Santo in Paradiso, e allora ecco riaffiorare la buona vecchia consuetudine del regalo al capoufficio. Ma forse non è mai scomparsa,  Vanzina scrive

Perchè, nella vita, chi ha bisogno di qualcosa regala. Mentre chi non ha bisogno di niente riceve. E cosi, negli uffici dei Mega Presidenti e dei Gran Mascalzon di fantozziana memoria, vengono scaricate tonnellate di doni.

Non è storia di fantozziana memoria, è una pratica ancora viva, ed oggi i regali non si fanno ai "Mega Presidenti", ma ai "poveri ragionieri". Allora forse è proprio questa l'Italia che ci meritiamo, continuiamo a fare regali e ringraziare, e continuiamo a sognare il paese di Alice.
Speriamo almeno che l'appello del Santo Padre non rimanga inascoltato, almeno Lui ce l'avrà una corsia privilegiata per il Paradiso!!!

1 commento:

  1. ...purtroppo è la verità. Attualmente è quasi impossibile inserirsi nel mondo del lavoro per chi non ha conoscenze...lo dico per esperienza diretta!In merito ai regali, personalmente ne ho fatti ma...non ho ricevuto ciò che speravo.
    Speriamo le cose possano cambiare....

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