sabato 1 settembre 2012

Come non detto

Come la prima bugia
Che sta sotto un letto
Che poi è come uno scrigno
E nulla è mai protetto
Come un gioco d’azzardo
In cui neghi tutto e niente
E non ci sono sentimenti

In un mattino senza sole, senza sosta
Tutte le cose buone non le ricordi e basta
Una mattina dentro un bar nell’ultimo tavolo
Un caffè un silenzio, quanto ti costa

Come non detto ci pensano i tuoi occhi
Come non detto non serve che mi tocchi
Come non aver detto niente tanto la verità
Ha il profumo del tuo cuore

Come non detto ci pensano i tuoi occhi
Come non detto non serve che mi tocchi
Come non aver detto niente tanto la verità
Ha il profumo del tuo cuore

Come non detto

Tutte le volte che ti ho detto va bene cancella e fai così

Come non detto

Tutte le svolte le strade per stare insieme e poi riperdersi

Come non detto

Non conta l’arrivo conta il cammino l’hai capito tardi

Come non detto

Ma la vita è dal vivo finisce soli e ci si sveglia grandi

La seconda bugia che ti porti ancora addosso
Non ti serve uno scrigno per coprirti adesso
Quelle sere in cui ti ho visto
Sempre dietro ad un filo con quel ghigno fuori posto
E quel passo furtivo
Come un piccolo falsario infondo a un vicolo
E nessuno cascherà in un crimine così ridicolo

Come non detto ci pensano i tuoi occhi
Come non detto non serve che mi tocchi
Come non aver detto niente tanto la verità
Ha il profumo del tuo cuore

Vedi che è sempre tutto un progetto aperto
Non siamo ne la figlia modello ne il figlio perfetto
Le scelte di cuore le prese di petto, le prese a colore
La perfezione è solamente un concetto
L’amore che lega o l’amore che ti lega
Come una pietra al collo e il peso che ci annega
Una pagina di vita che prende la sua piega
Mentre provi a parole ma l’amore non si spiega

Come non detto ci pensano i tuoi occhi
Come non detto non serve che mi tocchi
Come non aver detto niente tanto la verità
Ha il profumo del tuo cuore
Come non detto, come non detto



Syria in duetto con Ghemon
Singolo, luglio 2012

domenica 15 luglio 2012

Per le strade

Vedi come passa il tempo
Gelida corrente che trascina il mare
Passa tra le dita sfila
Non si fa vedere non si fa toccare


Sopra questa corda tesa
Ho conosciuto il vuoto
Ho saputo amare
Vita misteriosa e incerta
Non ti chiedo niente
Solamente andare


Per le strade tra la gente
Perdersi e cercare
Abbracciarsi e allontanarsi
E poi dimenticare


Per le strade tra la gente
Perdersi e tornare
Abbracciarsi e allontanarsi
E poi dimenticare ohhhh
E poi dimenticare


Vedi come siamo dentro
Affamanti e scalzi
Pronti per volare
Stanno in giro silenziose
Le mie vecchie cose
E quel che ho da dare


Ora ho cancellato tutto
Non ho più domande
Niente da aspettare
Vita misteriosa e incerta
Non ti chiedo niente
Solamente andare


Per le strade tra la gente
Perdersi e cercare
Abbracciarsi e allontanarsi
E poi dimenticare


Per le strade tra la gente
Perdersi e tornare
Abbracciarsi e allontanarsi
E poi dimenticare ohhhh
E poi dimenticare


Per le strade tra la gente
Perdersi e cercare
Abbracciarsi e allontanarsi
E poi dimenticare


Per le strade tra la gente
Perdersi e tornare
Abbracciarsi e allontanarsi
E poi dimenticare
E poi dimenticare



Nina Zilli
Album: L'amore è femmina, Febbraio 2012

giovedì 28 giugno 2012

Lentamente muore

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti
che non conosce,
chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.



Pablo Neruda

martedì 26 giugno 2012

Il vecchio e il bambino

Un vecchio e un bambino si preser per mano
E andarono insieme incontro alla sera.
La polvere rossa si alzava lontano
E tutto brillava di luce non vera.
L'immensa pianura sembrava arrivare
Fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare,
E tutto d'intorno non c'era nessuno
Solo il tetro contorno di torri di fumo.


I due camminavano, il giorno cadeva
Il vecchio parlava e piano piangeva.
Con l'anima assente, con gli occhi bagnati
Seguiva il ricordo di miti passati.
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni
Non sanno distinguere il vero dai sogni,
I vecchi non sanno, nel loro pensiero
Distinguer nei sogni il falso dal vero.


E il vecchio diceva, guardando lontano,
"Immagina questo coperto di grano,
Immagina i frutti, immagina i fiori
E pensa alle voci e pensa ai colori.
E in questa pianura fin dove si perde
Crescevano gli alberi e tutto era verde,
Cadeva la pioggia, segnavano i soli
Il ritmo dell'uomo e delle stagioni."


Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
E gli occhi guardavano cose mai viste,
E poi disse al vecchio con voce sognante
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre."


Francesco Guccini
Album: Radici, 1972

Piaceri

Il primo sguardo dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
... il cane
la dialettica
fare la doccia, nuotare
musica antica
scarpe comode
capire
musica moderna
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
essere gentili.



Bertolt Brecht

Un matto (Dietro Ogni Scemo C'è Un Villaggio)

Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro


E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz'ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky, malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.


E senza sapere a chi dovessi la vita
in un manicomio io l'ho restituita:
qui sulla collina dormo malvolentieri
eppure c'è luce ormai nei miei pensieri,
qui nella penombra ora invento parole
ma rimpiango una luce, la luce del sole.


Le mie ossa regalano ancora alla vita:
le regalano ancora erba fiorita.
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
"Una morte pietosa lo strappò alla pazzia".



Fabrizio De Andrè
Album: Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo, 1971






martedì 1 maggio 2012

Grillo: A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina

Parlare in pubblico non è facile, è necessaria una spiccata capacità di padroneggiare le parole per evitare che un pensiero male argomentato possa snaturalizzarsi e trasformarsi in altro significato!
Leggendo sui giornali la frase di Grillo "La mafia non strangola le sue vittime..." dopo l'indignazione iniziale ho ritenuto giusto sospendere il giudizio per cercare di capire cosa si nascondesse dietro quella frase mal riuscita. Per capire mi sono rivolta allo stesso Grillo, tramite il suo blog. Ed è qui che trovo un minipost di chiarimento sull'accaduto, ne riporto il contenuto

"La mafia ha tutto l'interesse a mantenere in vita le sue vittime. Le sfrutta, le umilia, le spreme, ma le uccide solo se è necessario per ribadire il suo dominio nel territorio. Senza vittime, senza pizzo e senza corruzione come farebbe infatti a prosperare? La finanza internazionale non si fa di questi problemi. Le sue vittime, gli Stati, possono deperire e anche morire. Gli imprenditori possono suicidarsi come in Grecia e in Italia. Spolpato uno Stato si spostano nel successivo. Questo è il senso delle mie parole di ieri a Palermo. Honi soit qui mal y pense."



Se capisco bene, in questo breve scritto, la mafia vince il confronto con la finanza internazionale (ma poi siamo proprio sicuri che la finanza non sia collusa con la mafia?) perchè uccide solo se necessario per mantenere il controllo del territorio. Poche parole, non male assemblate durante un discorso in pubblico, che giustificano il metodo mafioso.

La mafia uccide solo se necessario!!! La mafia ha interesse che ci sia prosperità!!! La mafia dà lavoro!!!

Troppo buono Fiorello nel dire semplicemente "Ma vattela a piglia 'nsaccoccia"

sabato 7 gennaio 2012

L'educazione delle fanciulle

FV
Comunque nei Trenta una fanciulla prima o poi sapeva fare i biscotti, ricoprire dei libri (anche senza leggerli) e tingere un golfino. Era sostanzialmente una preparazione al matrimonio. Perchè, salvo casi eccezionali che possono cadere come folgori anche sulle migliori famiglie, quello era l'obiettivo.

LL
Mia nonna diceva: "Tuca basè la cavagna", occorre abbassare  il cesto, cioè le pretese. perchè se no non ne vieni a capo. E poi quando le figlie si lamentavano dei rispettivi mariti tirava in ballo questo proverbio: per far durare una coppia ogni tanto bisogna mordere l'aglio e dire che è dolce. Da ragazzetta pensavo fosse un insegnamento perdente... Ma come, nonna? mi insegni ad abbassare la testa e a masticare amaro? Adesso che son cresciuta la capisco di più. per far durare l'amore bisogna usare il buon senso. Tacere quando è il momento, ogni tanto lasciar correre, chiudere gli occhi e aspettare che passi la bufera.

Franca Valeri e Luciana Litizzetto, Einaudi - Stile Libero Extra