lunedì 3 novembre 2014

Sovracosce di pollo gustosissime

Un sapore nuovo, che non avevo mai associato al pollo. Quando penso al pollo, il primo ricordo che si fa avanti e' quello del rito animalesco della sua uccisione. Quando ero bambina, mia mamma allevava per il fabbisogno familiare galline e galli. Per i giorni speciali con mio padre individuavano un gallo da sacrificare, poi a mia madre spettava il compito di sgozzarlo e a noi figli quello di spiumarlo. L'odore caratteristico del pollo si sprigionava durante la spiumatura in modo accentuato e fastidioso, e ancora oggi mi ritorna alla mente quella sensazione di fastidio quando mangio il pollo, in certe preparazioni più che in altre.
Tornando alle mie sovracosce gustosissime, ecco qua una preparazione semplice, veloce e gustosa. Almeno a me son piaciute :)
Cosa ho utilizzato? Innanzitutto una padella in ceramica, poi un filo d'olio d'oliva, due sovracosce di pollo senza pelle, un po' di sale, un quarto di cipolla rossa (di quelle piccole e tonde), un po' di farina e un po' d'acqua. Ed eccomi pronta per la preparazione:
- metto a scaldare un filo d'olio nella padella
- nell'attesa infarino le sovracosce
- e le metto nella padella
- le faccio imbiondire da entrambi i lati a fiamma vivace, spolverando i due lati con un pizzico di sale
- e quando sono ben rosolate aggiungo un po' d'acqua. Aggiungerla lentamente, fino a che sul fondo della padella ci sia circa un cm in altezza di acqua
- aggiungo la cipolla tagiata a fette sottili, copro la padella e abbasso leggermente la fiamma
- lascio cuocere per circa 20 minuti (comunque regolarsi in base alla grandeza delle sovracosce), girandole almeno due volte. Io ho aggiunto anche un po' d'acqua, regolarsi in base al tempo di cottura
- a fine cottura, ho tolto il coperchio e per qualche minuto ho lasciato a fiamma vivace che il residuo d'acqua si asciugasse
Impiattare ed accompagnare con il contorno che si preferisce, io ho accompagnato con delle rosette di broccoli croccanti. Il risultato? Le sovracosce erano coperte da una crema deliziosa, la presenza della cipolla si intuiva ma non si vedeva. I broccoli croccanti con il loro gusto sull'amaro un ottimo contrasto. E i ricordi fanciulleschi, svaniti!!!
Una ricetta ottima per chi è a dieta e per chi non lo è, buon appetito.
La prossima volta, prima di mangiarle faro' una foto.

lunedì 28 aprile 2014

Non dobbiamo mai lasciarci intrappolare dal vortice del pessimismo. La fede sposta le montagne


giovedì 24 aprile 2014

Il mio 2013 in tweet - Febbraio


Febbraio 2013, ultimi colpi della campagna elettorale e quelle elezioni che ci hanno portato dove siamo oggi.

Comincio però questa carrellata di TT con l’evento per cui questo Febbraio passerà alla storia: le dimissioni di Papa Ratzinger. Alla notizia hanno fatto seguito tanti dibattiti sul perché di questa decisione, alcuni soprattutto inopportuni, e anche tanta satira.  
Trascorso un anno e poco più,  riconfermo quanto twittato allora
Gli interrogativi? Lasciamo che risponda il tempo.
Torniamo all’allora campagna elettorale, ed ecco che ritroviamo un Monti che tenta la strada della strategia mediatica per battere Berlusconi con la sue stesse armi.

 
Ma devo assolutamente rimangiarmi quanto twittavo allora:

Ripensamento non per i risultati di quelle elezioni che tutti conosciamo ormai, ma perché la strategia mediatica di Monti, valutata con l’esperienza di oggi, era quella di un primate preistorico. Infatti un pò di mesi più avanti arriverà l’allievo che supererà il maestro, oscurandolo completamente con la sua luce: Matteo Renzi, e non è proprietario neanche di una televisione!!! Ma allora era seduto in panchina.

lunedì 7 aprile 2014

#Lavoltabuona ?

La Ministra #Madia ha lanciato la promozione 'rottamiamo tre anziani e prendiamo a bottega un giovane! Infatti, senza mezzi termini, la Ministra ha affermato che la Pubblica Amministrazione e' piena di anziani e bisogna svecchiare: «Se in un posto mando in pensione leggermente anticipata 3 dirigenti, non devo per forza sostituirli, magari al loro posto basta prendere un funzionario. Con questa staffetta generazionale, riduco, svecchio e risparmio».
Quattro anni fa, a gennaio 2010, #Brunetta all'Arena di Giletti con le parole "Meno ai genitori e più ai figli" lanciava la sua proposta di bonus di 500 euro per i giovani chiedendo un sacrificio ai padri. Leggete il post 'Le colpe dei padri' per approfondire (http://impressionidalmondo.blogspot.it/2010/01/le-colpe-dei-padri.html).
Ma l'allora Ministro fu sommerso da una pioggia di critiche. Fu tacciato di alimentare la lotta generazionale, e il suo governo ha subito preso le distanze. La sua rimase solo un'idea, per fortuna!
Oggi invece l'unica reazione forte alle parole della Madia e' arrivata dalla sua collega la Ministra dell'Istruzione #Giannini Nonostante le scintille iniziali, la mia impressione e' che la Madia stia sulla stessa lunghezza d'onda di Brunetta per quanto riguarda il tema dell'occupazione giovanile: e' colpa degli anziani se i giovani non lavorano. Ha solo cambiato formula.Non siamo ancora pronti per il cambiamento, anche questa non e' la volta buona.
Il cambiamento implica coraggio, coraggio di andare alla radice dei problemi e soprattutto chiamarli con il loro nome. Invece siamo alle solite, si fa leva sulla paura del diverso: giovani contro anziani ( e viceversa), dipendenti pubblici contro dipendenti privati (e viceversa), donne contro uomini, dipendenti contro liberi professionisti. Il clima costante di paura fa il gioco di quella politica non giusta. Infatti impieghiamo le nostre energie ad odiare e combattere il nostro nemico e intanto la politica agisce. Ma il bene comune e' davvero al primo posto?
Di sicuro ci sono solo i tagli, tagli fatti sull'onda del populismo. E un presidente del consiglio sempre in televisione che parla il linguaggio dell'hashtag!


martedì 18 marzo 2014

Il mio 2013 in tweet - Gennaio

Gennaio 2013, tempo di campagna elettorale per le elezioni politiche con attori principali Berlusconi, Monti, Bersani e Grillo. Definire Bersani attore principale è azzardato, ma avendo vinto le primarie del PD contro un certo Renzi (vi ricorda qualcosa questo nome?) lui era il candidato premier del PD e quindi attore principale. La sua campagna elettorale l’ha portata avanti con impegno e passione ma ahimè senza annunci roboanti e quindi direi in silenzio anche se ‘cinguettava’ parecchio. Ma i cinguettii di Bersani sono passati inosservati, mentre Monti consapevole del potere dei social ha cercato di trasformare la sua social- inadeguatezza in strumento di comunicazione. E’ proprio dei primi giorni di gennaio il twitter-time di Monti, che ha riscosso tanta attenzione mediatica. Ma ahimè le mie domande sono rimaste senza risposta, quindi non ho tweet da segnalare!!!
Grillo, invece, che del web ne ha fatto lo strumento principale della sua campagna elettorale, il 9 gennaio twittava contento il successo alle amministrative in Sicilia: "Il movimento 5 Stelle ha scritto oggiuna pagina di storia in Sicilia".
Peccato che quella pagina di storia, nonostante il credito che tantissimi italiani hanno dato loro alle elezioni politiche, in seguito l'hanno oscurata. ma di questo ne parleremo nei mesi successivi.

Ma tornando all’inconsapevole primo attore, Bersani, ecco qui alcuni suoi tweet che ho apprezzato.

“La politica si fa coi collettivi che rimangono a prescindere dagli uomini” scriveva in un tweet. E ancora


Rileggendo questi tweet oggi, marzo 2014, mi sento di constatare che il berlusconismo ha vinto. Non solo ha vinto,

giovedì 2 gennaio 2014

Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria – I bronzi di Riace.

Il 28 dicembre, approfittando della bella giornata di sole e della promozione lanciata dal ministero dei beni culturali e turismo “Una Notte al Museo”, con mia sorella siamo salite in macchina e ci siamo dirette verso il museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria dove i Bronzi di Riace sono tornati dopo l’ultima lunga opera di restauro.
Da San Demetrio Corone, il piccolo paese in provincia di Cosenza nel quale abitiamo, sono circa 250 Km, quasi interamente di autostrada. Il viaggio è stato piacevole, la vista di cui si può godere è molto bella sia nel tratto iniziale di autostrada che attraversa paesaggi collinari che nei tratti costieri. Il mare era stupendo grazie anche ai raggi di sole vi si riflettevano. Raggiungere il museo è stato facilissimo, infatti è a solo qualche chilometro dall’uscita dell’autostrada. Peccato però per le vecchie segnalazioni turistiche per i bronzi di Riace ancora presenti e un pò ingannevoli.
Siamo arrivate poco dopo mezzogiorno e dopo circa un’ora di fila siamo riuscite ad entrare al museo. Prima di accedere alla sala espositiva dei bronzi è previsto il passaggio in una camera con filtro, nella quale si sosta per alcuni minuti per consentire ad un flusso d’aria di rimuovere i contaminanti che i visitatori altrimenti introdurrebbero nella sala espositiva dei bronzi. L’ingresso alla sala viene organizzato dai dipendenti del museo in gruppi di circa venti persone per volta, ai visitatori viene data la possibilità di scegliere se procedere direttamente alla visita ai bronzi oppure sostare in un’anticamera alla sala filtro per guardare un video della durata di circa venti minuti. Il video fornisce informazioni sulle statue, sulla tecnica di costruzione e sull’ultimo restauro effettuato.
Noi abbiamo deciso di guardare prima il video, scelta sbagliata. Il video è muto e occorre leggere mentre scorrono le immagini a velocità, almeno per me, sostenuta. Costava tanta fatica un video con il sonoro??? Inoltre le notizie fornite si trovano facilmente su internet. Come se non bastasse, mentre si cerca di seguire il video, a intervalli di 5-6 minuti c’è il passaggio dei gruppi che non intendono soffermarsi sul video!!!
Quando finalmente siamo entrate nella sala espositiva, una grande sala dalle pareti bianche e completamente spoglie si è aperta al mio sguardo. I Bronzi però non costituiscono l’elemento centrale di questa vista, infatti si offrono allo sguardo del visitatore di spalle e un po’ decentrati. La disposizione dei bronzi è a favore di una osservazione dall’esterno della sala, infatti essi sono posizionati di fronte a due vetrate, adesso oscurate da tende. Comunque c’è la possibilità di girare tutto intorno alle due statue e ammirare l’ingegno l’umano che ha prodotto tali opere che attraversando secoli di storia sono riemersi nella nostra epoca dai fondali del mare di Riace.
Infine siamo uscite dalla sala da una porta ad aperura manuale, che se non accompagnata rimane aperta. Mi chiedo: lo sforzo (economico) di tenere i Bronzi in una sala ad ambiente controllato e priva di contaminanti non è forse vanificato da quella porta quasi sempre aperta?
Dopo la visita ai bronzi, siamo tornate sul lungomare ed abbiamo goduto dell’aria frizzante proveniente dal mare e della vista in lontananza della terra siciliana confusa nella foschia.
La prima volta che vidi i bronzi di Riace fu in occasione di una gita scolastica, quando frequentavo il quarto (o forse quinto) ginnasio del Liceo Classico, circa 25 anni fa. Il ricordo che mi rimane di quella gita è l’imponenza dei Bronzi, esposti in una sala non adeguata alla loro vigoria. Oggi i Bronzi sono ospitati in una sala che sicuramente può dar merito al loro valore e che grazie al supporto della tecnologia può preservarli dall’inesorabile indebolimento del tempo. I Bronzi fuori da Reggio Calabria perderebbero gran parte del loro fascino, Reggio Calabria con il museo che si affaccia sul suo bellissimo lungomare è la naturale patria dei bronzi.
Mi auguro però che si intervenga presto per completare e migliorare l’allestimento dei bronzi nel museo archeologico di Reggio rendendolo degno di opere di siffatto ingegno. La mediocrità non può e non deve essere associata all’arte. E poi non è forse vero che chi decide di scegliere la cultura, ovunque si trovi (non solo delle città d’arte più grandi) e nonostante i tempi di crisi, ha diritto di ricevere il massimo?

lunedì 2 dicembre 2013

Le tante facce della crisi

Ieri mattina sono andata al solito supermercato e, passando davanti al reparto gastronomia, decido di comprare mezzo pollo allo spiedo e una vaschetta di patate al forno per il pranzo. Alla seconda richiesta, la ragazza che mi serviva si affretta a dirmi "le patate si pagano qui!" , con un tono che sottintendeva 'se vuole cambiare idea fa ancora in tempo'. Incuriosita chiedo spiegazioni e la ragazza mi risponde "questa e' la novita', tutto quello che non arriva alla cassa si paga qui. Le patate non arrivano alla cassa invece il pollo si".
Dopo aver pagato al banco gastronomia la mia vaschetta di patate al forno, ho completato la spesa e sono tornata a casa. Ma una domanda ha continuato a ronzarmi in testa mentre ero indaffarata nella preparazione del primo piatto e della tavola: rimediare un pasto gratis al supermercato e' una nuova tendenza oppure e' solo un espediente per far fronte alla crisi?
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domenica 21 aprile 2013

Caro Nonno Giorgio

La ringrazio per l'atto di amore che ha compiuto ieri verso la nostra Italia accettando di non appendere le scarpette al chiodo per aiutarla a superare questo difficile momento, guidandola verso la luce.
Ma se posso, io ho dei forti dubbi.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad uno spettacolo indegno di finta democrazia: l'elezione del Presidente della Repubblica. Ma non parlo dell'ultimo atto, andato in scena ieri pomeriggio con la sua elezione! Mi riferisco al prologo, i primi due atti e all'epilogo.

Il M5S si e' arroccato sulla sua posizione solo per puntiglio. Infatti ha risposto alla fallimentare strategia di Bersani (e PD?) di formare il governo con la sua stessa moneta: gli ha chiesto, fin dal prologo dello spettacolo, di fare un atto di responsabilita' votando Stefano Rodota' scelto dal popolo web. Bersani, come d'altronde il M5S in occasione del suo tentativo del governo, ha rifiutato la presa di responsabilita'. Il M5S ha dimostrato quello voleva: non sono gli unici a dire no per principio. Pero' e' rimasto fuori dal più bello evento democratico e quando si e' accorto di aver perso un'occasione importante si e' messo ad urlare al "golpe".

Bersani non potendo accettare la sottomissione impostagli dal M5S ma non potendo neanche ammettere che stava accettando la proposta di governissimo dal PDL ha combinato un gran pasticcio e non sapendo come uscirne ha preferito suicidarsi con la mossa Prodi.

Il PD che aveva cominciato a vacillare fin dalla vigilia (scontri Renzi-Bersani) ha approfittato di questo evento per portare alla luce lontane ferite mai completamente rimarginatesi. Anche il PD ha perso un'occasione importante, quella di essere foriero di un bellissimo momento di democrazia, preferendo accompagnare il suo leader nel suicidio e suicidandosi a sua volta.

Gli altri? Gli altri sono rimasti a guardare d'altronde come far peggio di M5S e PD, davanti a tanta indecenza le loro azioni sarebbero rimaste offuscate.

Conclusione, per salvare l'Italia dall'indecenza dell'incapacita' della politica di scegliere democraticamente un nuovo Presidente della Repubblica le e' stato chiesto il sacrificio di prorogare la sua meritata pensione!

Ma le stanno chiedendo di più: di fare da collante per il Governissimo PD-PDL? Con questi presupposti che intesa puo' esserci? Saranno in grado di stare insieme, non per l'interesse individuale ma per il bene comune? Saranno in grado di tirar fuori l'Italia dal pozzo buio in cui e' caduta e riportarla alla luce?

Caro nonno Giorgio perche' non lascia i politici e gli italiani camminare da soli come va fatto con i bambini per farli crescere forti e coraggiosi. Ci dia la spinta a camminare da soli con coraggio!
Grazie e Buona Domenica.
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sabato 20 aprile 2013

Il "mancato" Leader

Ieri sera, 19 aprile, al teatro Capranica di Roma e' finita in tragedia la traversata di Bersani nel tunnel degli equilibri improbabili.
I più si chiedono chi e' il killer che ha sparato a Prodi, perche' invece non chiedersi chi ha ucciso Bersani e con lui l'intero Partito?
Dopo il bellissimo evento democratico delle primarie del PD, davanti a Bersani c'era uno stradone ampio e dritto verso la vittoria delle elezioni politiche. E invece?
Una campagna elettorale pallida, senza passione e senza un forte e incisivo slancio verso le soluzioni richieste dal paese, tutto! Tutto il paese, indistintamente dall'appartenenza, ha bisogno di risposte. Lui ha lasciato che fossero gli altri leader a condurre anche la sua campagna.
Nonostante cio' e' stato miracolato e le elezioni gli hanno concesso un piccolissimo vantaggio rispetto agli altri. Come lo ha amministrato questo vantaggio?
Brillantemente e riuscendo a stupire fino alla nomina dei Presidenti delle due Camere. Dopo pero' si e' infilato nel tunnel di equilibrismo dal quale non ne è uscito.
Per fare il governo serve la fiducia alle camere e quindi la maggioranza. Lui avrebbe dovuto decidere i voti di quali altre forze politiche conquistare per avere la fiducia e crederci fino in fondo! Questi voti avrebbe dovuto conquistarli con convinzione, con fermezza e con entusiasmo. Ma come avrebbe potuto convincere se era lui il primo a non essere convinto? Tutte le sue azioni sono state condizionate dalla paura di "scontentare" qualcuno all'interno del suo partito. E cosi nel tentativo di accontentare tutte le correnti del partito ha inseguito Grillo senza convinzione mentre pubblicamente continuava gridare l'impossibilita' di un governissimo con PDL. Dopo l'umiliazione ricevuta dai grillini si è rimesso nelle mani di Napolitano aprendosi al governissimo senza però ammetterlo. E la strategia "vincente" dell'elezione del Presidente della Repubblica, che si è conclusa con la mossa suicida della candidatura di Prodi, si commenta da sola.
Perchè cercare un killer in altri per il flop Prodi: D'Alema o Renzi o Marino?
Il leader si è suicidato, gli altri sono rimasti solo a guardare forse anche un pò delusi. La vittoria è più dolce se conquistata in prima persona, invece nessuno di loro è era riuscito a centrarlo. Tutti nel tentativo di eliminarlo lo avevano mancato.
Peccato perchè prometteva bene, avrebbe potuto lasciare un segno nella storia come il Leader del cambiamento. Ma la paura e la mancanza di coraggio hanno vinto e il Leader si è arreso ed è venuto a "mancare". E il partito con lui.
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venerdì 18 gennaio 2013

Il cucchiaino scomparso

E rieccomi a scrivere dei miei libri dopo tanto silenzio.
Da pochi giorni sono alla scoperta della tavola periodica, cosi ostica durante gli studi, con Sam Kean e il suo cucchiaino scomparso.


Ho appena cominciato a leggere questo libro, pubblicato in America nel 2010, e non sono affatto pentita d'averlo acquistato. Anche se la copertina dell'originale è molto più intrigante.